mercoledì 22 gennaio 2014

Agricoltura, al via l'iter per la modifica del Testo unico

Sono iniziate oggi le audizioni per la modifica del Testo unico delle leggi regionali in materia di Agricoltura, Foreste, Pesca, Sviluppo rurale. La Commissione Agricoltura, presieduta da Alessandro Fermi (Forza Italia), ha incontrato il WWF e la Coldiretti.
Tra gli obiettivi, il recupero di aree agricole oggi abbandonate, la revisione delle definizione di bosco, la regolamentazione del passaggio di moto da cross nelle aree boschive, la possibilità di inserire anche le Unioni di Comuni tra i soggetti in grado di autorizzare la trasformazione d’uso del suolo.
Il Presidente della Commissione Agricoltura Alessandro Fermi ha sottolineato proprio l’aspetto di recupero di aree un tempo agricole e oggi abbandonate. “Il nostro obiettivo – ha detto -  è anche quello di far rivivere l’agricoltura e le coltivazioni sui territori montani. In questo modo otterremmo tre risultati importanti: evitare lo spopolamento delle montagne, scongiurare i rischi idrogeologici che possono derivare dall’abbandono di tali aree e favorire, da un punto di vista economico e lavorativo, gli agricoltori che volessero investire per far rivivere queste aree”.
Il WWF si è soffermato in particolar modo sull’articolo che prevede l’autorizzazione del passaggio di moto cross su aree agropastorali. Si è chiesto infatti di modificare l’articolato vietando il transito di mezzi motorizzati nei boschi, nei pascoli, sulle mulattiere e sui sentieri, ad eccezione di quelli autorizzati dalla stessa Regione per la circolazione sulle proprie aree demaniali. Si chiede inoltre che i Comuni provvedano a segnalare i divieti di transito sulle strade agro-silvo-pastorali e ad indicare con appositi cartelloni i percorsi e le aree sottoposte a divieto.

Anche la Coldiretti ha posto l’accento sull’aspetto di gare motociclistiche a scopo ludico e sportivo e ha chiesto che tra le norme sia prevista la richiesta di autorizzazione temporanea ai Comuni interessati e solo per i mezzi assicurati per un periodo massimo di due volte l’anno e di durata non superiore a tre giorni ciascuna, oltre naturalmente il ripristino dello stato dei luoghi da parte degli organizzatori. E’ stata anche segnalata l’opportunità di rigettare la proposta, laddove siano coinvolti più Comuni, di bastare l’autorizzazione dell’amministrazione col maggior numero di abitanti creando un discrimine che secondo Coldiretti non avrebbe alcuna base giuridica.

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